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Co-Viewing su dispositivi OTT: Similitudini e differenze

1 minuto di lettura | Kumar Rao, Kamer Yildiz e Molly Poppie, Data Science Methods, Nielsen | Febbraio 2017

Quando guardiamo la televisione, spesso c'è qualcun altro in casa che la guarda con noi: un coniuge, un figlio, un coinquilino, persino un ospite della famiglia. Questo comportamento si chiama "co-viewing" ed è stato oggetto di intense ricerche sociali da quando esiste la televisione.

Il co-viewing è un argomento di interesse anche commerciale da quando si è scoperto che l'attenzione congiunta ai media può migliorare l'apprendimento, coinvolgere la memoria e, per estensione, stimolare il richiamo del marchio. Oggi il co-viewing non si limita alla visione televisiva tradizionale, quella che nel settore viene definita TV lineare. Con l'emergere delle tecnologie digitali e l'aumento dei contenuti in streaming su Internet, è diventato fondamentale per le aziende del settore dei media comprendere i modelli di co-viewing dei consumatori su diverse piattaforme.

Mentre le tendenze di co-viewing su tablet e smartphone sono state studiate, l'attività di co-viewing su dispositivi over-the-top (OTT) (set-tops come Roku e Apple TV, Smart TV e console di gioco) ha ricevuto un'attenzione limitata a causa della mancanza di soluzioni di misurazione accurate. Tuttavia, poiché i contenuti della programmazione vengono tipicamente visualizzati su uno schermo televisivo di dimensioni normali e in un ambiente familiare - caratteristiche che contraddistinguono l'attività di co-viewing tradizionale - i dispositivi OTT sono probabilmente la piattaforma digitale che dovrebbe essere esaminata più immediatamente.

In questo articolo presentiamo una metodologia robusta per eseguire una valutazione equa dell'attività di co-viewing sui dispositivi OTT e confrontarla con i benchmark standard di co-viewing televisivo, e condividiamo gli entusiasmanti risultati preliminari della nostra ricerca.

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