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Pay to Play: Uno sguardo alle motivazioni che spingono a spendere soldi per i contenuti video

2 minuti di lettura | Settembre 2018

Mentre la televisione e Internet offrono un'ampia gamma di film, spettacoli e videoclip gratuiti, i consumatori statunitensi non sono disposti ad accontentarsi se non trovano qualcosa che li interessa veramente. Questo significa che aprono liberamente il portafoglio per lo streaming e i contenuti scaricabili, per abbonarsi a servizi video e per acquistare DVD e Blu-ray fisici.

Chi paga per giocare? E come si differenziano i consumatori disposti a sborsare denaro per i contenuti da quelli che non lo fanno?

Secondo il rapporto Video 360 di Nielsen, il 51% delle persone negli Stati Uniti di etร  superiore ai 13 anni ha dichiarato di aver acquistato un video fisico nell'ultimo anno e il 42% ha acquistato video digitali.

I giovani tra i 25 e i 34 anni sono i piรน propensi a pagare per i video fisici e digitali.

Non sorprende che il possesso di un dispositivo sia la ragione principale per l'acquisto di un DVD o di un Blu-ray, ma anche l'aggiunta alle collezioni fisiche, la possibilitร  di guardare i film senza accesso a Internet e la disponibilitร  di funzioni bonus sono fattori importanti che spingono all'acquisto.

Per gli acquirenti di video digitali, la convenienza รจ fondamentale. Anche la possibilitร  di guardare su diversi dispositivi, come TV, tablet e telefoni cellulari, รจ un fattore che spinge a spendere soldi per i contenuti digitali.

Alcuni consumatori non sono disposti a pagare per i contenuti quando possono ottenerli gratuitamente. Il costo รจ il principale deterrente per l'acquisto di video fisici o digitali, ma anche il possesso di un dispositivo e l'accesso pesano sulle decisioni di acquisto.

Guardando al futuro, i produttori di video integrali potrebbero voler utilizzare i video di forma breve per guidare gli acquisti, dato che il 62% di coloro che hanno speso soldi in video integrali quest'anno ha anche dichiarato di aver guardato piรน video di forma breve.

Per ulteriori approfondimenti, scaricate il nostro rapporto Video 360 2018.

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