Osservando come è cresciuto il consumo di video in streaming quest'anno, la domenica di Pasqua spicca come il giorno di picco di streaming mai misurato da Nielsen. Da lì in poi, soprattutto con l'attenuarsi degli ordini di rimanere a casa e l'arrivo del clima più caldo, l'utilizzo totale dei media ha iniziato a normalizzarsi. Ciò non significa, tuttavia, che il consumo di media oggi assomigli a quello di prima di marzo, soprattutto se si guarda allo spazio dello streaming video. Infatti, Brian Fuhrer, SVP, Product Strategy di Nielsen, afferma che l'abilitazione dello streaming avvenuta durante i periodi di permanenza a casa è stata come un'abilitazione di più periodi di vacanza tutti insieme.
Per saperne di più, abbiamo parlato con Brian dell'arco di consumo dello streaming in quel periodo, per capire meglio le implicazioni a lungo termine per l'industria dei media, dato che le fasce demografiche più anziane rappresentano oggi il 26% di tutti i minuti di streaming visti. Brian fornisce anche una prospettiva su come una serie di aziende di media tradizionali stia esplorando lo spazio dello streaming, in particolare quelle con grandi librerie di contenuti da offrire ai consumatori affamati di video. Questi nuovi arrivati stanno ulteriormente frammentando la scena dello streaming, spingendo Brian a chiedersi: "Quanti contenuti sono troppi?". Scoprite cosa ne pensa e se pensa ancora che il contenuto sia il re nella nostra intervista.
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