Secondo la global survey Women & Diversity condotta da Nielsen nel terzo trimestre del 2016 su un campione di più di 31mila persone in 63 Paesi, i consumatori di tutto il mondo sono sempre più sensibili alle rappresentazioni della diversità in pubblicità e sulle confezioni dei prodotti.
Il successo degli influencer – figure ibride a metà strada tra testimonial e consumatori – dipende soprattutto dalla loro voce autentica e unica, ben distinta da quella di un VIP che raccomanda un prodotto in pubblicità.
La metà dei “millennial traveler” effettua in media almeno due trasferte su lunga distanza nel corso dell’anno, mentre un terzo effettua quattro viaggi all’anno. Di fatto, rappresentano la metà degli acquirenti degli store negli aeroporti.
Dopo aver analizzato la generazione dei Millennials sotto l’aspetto del rapporto con i media digitali da una parte e sotto quello delle modalità di interazione con le aziende e delle abitudini di acquisto dall'altra, l’ultimo step è quello di analizzare il loro rapporto con la ristorazione.
Dopo l’analisi del rapporto con i media digitali, continuiamo il viaggio all’interno della generazione dei Millennials analizzando le modalità di interazione con le aziende e le abitudini di acquisto di questi consumatori.
Le grandi tendenze relative al ruolo della donna a livello globale e locale sono il tema centrale presentato da Nielsen a Varsavia in occasione del Global Summit for Women.
Cresce la fiducia degli italiani. Ad affermarlo è la Global Consumer Confidence Survey che ha registrato, nel primo trimestre del 2016, un indice di fiducia più alto di 2 punti rispetto allo stesso periodo del 2015 (Q1 2015: 57 vs Q1 2016: 59).
Le donne sono ancora le regine della casa in Italia, con il 56% di loro che sono le responsabili delle pulizie domestiche, contro una media Europea del 49%.
Abbiamo già raccontato quanto i Millennials siano un target interessante dal punto di vista economico ma difficile da raggiungere per le aziende. In questo articolo proponiamo un’analisi sui Millennials in US che può rilevarsi utile a capire trend emergenti nel mondo della distribuzione.
Nel terzo trimestre dell’anno i risultati di due analisi Nielsen, la Global Consumer Confidence e la Global Corporate Social Responsibility and Sustainability ci forniscono la fotografia di un consumatore che ha uno sguardo positivo nel suo approccio al mercato.
Meno della metà degli europei (il 43%) dichiara di non utilizzare smartphone e TV durante i pasti in casa: sono soprattutto gli appartenenti alle fasce di età centrali a non staccarsi dai device tecnologici durante pranzi e cene.
L’indice di fiducia dei consumatori italiani raggiunge quota 57, con un incremento in questo Q3 di 4 punti rispetto Q2 2015, ritornando a quello stesso valore di picco raggiunto a inizio anno. Si può quindi effettivamente parlare di un lento trend di ripresa, che con valori seppur altalenanti in quest’ultimo anno, fa ben sperare per il prossimo futuro.
Nel 2015 gli italiani multicanale sono il 60% degli individui over 14 e vengono denominati Smartshoppers. E' quanto emerge dall'ottava edizione dell'Osservatorio Multicanalità, nato nel 2007 da una collaborazione tra Nielsen, Connexia e la School of Management del Politecnico di Milano, con l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del consumatore multicanale e il ruolo di internet e della tecnologia nelle dinamiche d'acquisto.
Oltre 11 milioni di italiani appartengono alla generazione dei Millennials: anagraficamente parliamo dei giovani nati tra gli anni '80 e gli anni 2000. Esigenti, tecnologicamente evoluti, informati e con un buon potere d’acquisto.
Watch & Buy è il report trimestrale Nielsen che contiene informazioni e tendenze sui principali media, sul mercato pubblicitario, sui comportamenti di acquisto e sui trend del largo consumo in Italia.
Il 2014 si chiude senza grossi cambiamenti rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo trimestre, la fiducia degli italiani si attesta a 45, mantenendosi in linea con la fiducia dichiarata durante il 2013.
Cosa muove all’acquisto il consumatore globale? Alcune caratteristiche sono imprescindibili e ampiamente condivise mentre emergono differenze sulle motivazioni secondarie che svelano il livello di sviluppo delle categorie.
In questo terzo trimestre l’indice di fiducia degli italiani è tornato al valore di 47, lo stesso valore registrato nello stesso periodo dello scorso anno, decrescendo di 4 punti rispetto alla primavera, segno di una perdita di ottimismo sul risollevamento economico del paese.
L’indice di fiducia dei consumatori italiani cresce di ben 6 punti nel secondo trimestre 2014 rispetto al primo, posizionandosi a quota 51, dopo più di due anni sotto il valore di 50. Dopo l’India (+7) si tratta dell’incremento più alto a livello globale che ha positivamente influenzato anche il trend europeo cresciuto a 77 (+2 punti vs 1° trimestre 2014).
La Share economy viene identificata come quel modo di fare business che permette la condivisione di oggetti di varia natura (come attrezzature sportive, dispositivi elettronici, ecc.) e consente ai consumatori di generare un profitto personale extra.
La ricerca condotta da Nielsen (Global Survey about Aging, Q3 2013), ha evidenziato alcuni bisogni tra i consumatori over 65, che possono costituire utili spunti per gli operatori del mercato al fine di soddisfare appieno le esigenze di questo specifico target.
Le aziende devono fare i conti con lo Smart Shopper. Di fronte a questo nuovo cliente, proattivo ed esigente, le aziende devono rimettere in discussione tutto, dalla comunicazione fino all’intero modello di business.
Durante l’inverno il termometro della fiducia degli italiani è sceso di qualche grado rispetto all’estate. A fine 2013 la fiducia ha toccato i 44 punti (-3 punti rispetto al trimestre estivo), tornando ai valori di inizio anno (indice primo trimestre: 44). È ormai dalla fine del 2011 che gli italiani risultano “affetti da un pessimismo cronico”, toccando livelli di fiducia ai minimi storici, con valori sotto i 50 punti.
Watch & Buy è il report trimestrale Nielsen che contiene informazioni e tendenze sui principali media, sul mercato pubblicitario, sui comportamenti di acquisto e sui trend del largo consumo in Italia. Uno sguardo particolare è rivolto anche alla situazione economica italiana: dai principali indicatori macroeconomici, all'indice di fiducia dei consumatori fino ad alcune riflessioni sui trend in atto nei mercati e settori più strategici.
Prima dell’estate gli italiani hanno ricevuto una serie di iniezioni di fiducia: da maggio c’è nuovamente un Governo, a giugno viene sospesa la rata dell’IMU e in luglio iniziano a circolare notizie riguardanti la fine del crollo di consumi. Gli italiani vanno in vacanza con la notizia che il Fondo Monetario Internazionale stima la fine della crisi entro l’anno. Tutti questi eventi e notizie, insieme al feeling più positivo del periodo vacanziero, fanno da scenario all’aumento della fiducia dei consumatori italiani, cresciuto nell’ultimo trimestre di 6 punti portandosi a 47 (in linea con il periodo estivo del 2012).
La crisi ha portato un cambiamento strutturale nel comportamento del consumatore, che è diventato più selettivo, informato e abile nell’evitare gli acquisti di impulso. Ha adottato nel tempo diverse tecniche di risparmio, dalle PL, alle promozioni, alla multicanalità. Dal 2012 a tutto ciò si è aggiunta anche la riduzione delle quantità acquistate, tendenza particolarmente evidente nei mesi centrali dell’anno, prefigurando il secondo anno consecutivo di flessione dei volumi.
Secondo i dati raccolti nell’ultima “Global Survey sull’indice di fiducia dei consumatori e sulle intenzioni di spesa” realizzata da Nielsen, emerge che l’indice di fiducia in Italia si attesta a quota 41, in linea, seppure al di sotto del 1° trimestre 2013, con il dato registrato nel medesimo periodo dell’anno precedente. L’indice italiano risulta ampiamente al di sotto di quello medio europeo (71) e global (94). In Europa la Global Survey di Nielsen posiziona l’Italia in terz’ultima posizione, dopo la Croazia (45 punti) e prima del Portogallo (33).
Watch & Buy è il report trimestrale Nielsen che contiene insight, informazioni e tendenze sui principali media, sul mercato pubblicitario in Italia, sui comportamenti di acquisto e sui trend del largo consumo. Uno sguardo particolare è rivolto anche alla situazione economica e alle tendenze emergenti in Italia e nel mondo: dai principali indicatori macroeconomici, all'indice di fiducia dei consumatori fino ad alcune riflessioni sui trend in atto nei mercati e settori più strategici.
Watch & Buy è il report trimestrale Nielsen che contiene informazioni e tendenze sui principali media, sul mercato pubblicitario, sui comportamenti di acquisto e sui trend del largo consumo in Italia. Uno sguardo particolare è rivolto anche alla situazione economica italiana: dai principali indicatori macroeconomici, all'indice di fiducia dei consumatori fino ad alcune riflessioni sui trend in atto nei mercati e settori più strategici.
L’attenzione nei confronti della Corporate Social Responsibility (CSR) all’interno delle imprese sta crescendo nel corso degli ultimi anni sia a livello di ricerca accademica che di pratica di management. Di fronte ad un mercato sempre più attento alle tematiche etiche, ambientali e sociali le imprese rispondono con l’inserimento di importanti azioni di CSR nelle loro strategie? Qual è il punto di vista dei consumatori verso l’impegno delle aziende nella CRS? Qual è il comportamento dei consumatori in tema di CRS? Quanto le “buone” intenzioni si trasformano, poi, in comportamenti di acquisto e consumo effettvi?
I consumatori “socialmente consapevoli”, cioè disposti a pagare di più per prodotti e servizi offerti da imprese che hanno implementato programmi di responsabilità sociale, in Italia sono il 44%, contro il 36% della media europea. Il dato nazionale è in crescita rispetto a quello del 2011 (38%). La media globale è pari al 50%. Negli altri continenti i dati rilevati sono i seguenti: Asia/Pacifico 58%, Medio Oriente/Africa 59%, America Latina 55%, Nord America 43%.