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Il follow-back: Comprendere l'influenza causale bidirezionale tra attività su Twitter e audience televisiva

2 minuti di lettura | Agosto 2013

I social media e i programmi televisivi sono diventati amici di lunga data e, per molti di noi, stanno trasformando il modo in cui guardiamo la televisione. In effetti, Twitter è diventato una destinazione popolare dove i fan possono parlare dei loro programmi televisivi preferiti in tempo reale. Ma i tweet spingono i consumatori a sintonizzarsi su un programma o gli spettatori si limitano a chattare sui programmi che stanno già guardando?

La risposta è entrambe le cose. Un nuovo studio indipendente di Nielsen fornisce, per la prima volta, la prova statistica di un'influenza causale bidirezionale tra la sintonizzazione su un programma televisivo e la conversazione su Twitter intorno a quel programma. Lo studio ha utilizzato l'analisi delle serie temporali per determinare se l'attività di Twitter determina l'aumento dei tassi di sintonizzazione per la TV broadcast e se la sintonizzazione della TV broadcast determina un aumento dell'attività di Twitter. Analizzando le tendenze minuto per minuto degli ascolti televisivi in diretta di Nielsen e dei tweet per 221 episodi di programmi trasmessi in prima serata utilizzando Nielsen SocialGuide, lo studio ha rilevato che gli ascolti televisivi in diretta hanno avuto un impatto significativo sui tweet correlati nel 48% degli episodi presi in esame. I risultati hanno anche mostrato che il volume dei tweet ha causato cambiamenti significativi negli ascolti televisivi in diretta nel 29% degli episodi.

"Utilizzando l'analisi delle serie temporali, abbiamo riscontrato un'influenza causale statisticamente significativa che indica che un picco di ascolti televisivi può aumentare il volume dei tweet e, viceversa, un picco di tweet può aumentare la sintonizzazione", ha dichiarato Paul Donato, Chief Research Officer di Nielsen. "Questo approccio rigoroso e basato sulla ricerca fornisce ai nostri clienti e all'industria dei media una migliore comprensione dell'interazione tra Twitter e gli ascolti televisivi".

Questo è il primo studio che quantifica la misura in cui livelli più elevati di tweet possono indurre ulteriori spettatori a sintonizzarsi sulla programmazione. Lo studio ha anche analizzato l'impatto dei tweet sugli ascolti televisivi in base al genere di programma, scoprendo che l'influenza può variare a seconda del genere. I tweet hanno avuto l'impatto maggiore sui programmi del genere reality competitivo, influenzando i cambiamenti degli ascolti in quasi la metà (44%) degli episodi. Anche gli episodi dei generi commedia (37%) e sport (28%) hanno visto un aumento significativo della sintonizzazione grazie ai tweet, mentre i programmi del genere drammatico sono stati meno influenzati (18%) dai tweet durante gli episodi.

I risultati dimostrano anche ciò che molti osservatori del settore ritenevano vero: l'aumento degli ascolti televisivi durante un episodio induce più persone a twittare più spesso. Questo può essere dovuto al fatto che ci sono più persone disponibili a twittare su uno show, oppure al fatto che contenuti più avvincenti spingono le persone a twittare più spesso.

Che cosa significano questi risultati per il settore televisivo e quali sono le prossime mosse di Nielsen?

"Le aziende del settore dei media e gli inserzionisti hanno già investito nella diffusione dei social media come mezzo per coinvolgere più direttamente i consumatori e riteniamo che Nielsen abbia la possibilità di condurre ulteriori ricerche per quantificare la relazione tra l'attività televisiva e quella sui social media", ha dichiarato Donato.

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