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Il mercato pubblicitario in crescita nei primi 2 mesi del 2016

1 minute read | Alberto Dal Sasso | April 2016

Il mercato degli investimenti pubblicitari nel solo mese di febbraio cresce del 4,8%, portando il bimestre a +3,7%, rispetto allo stesso periodo del 2015. Aggiungendo anche la stima della raccolta sulla porzione di web attualmente non monitorata (principalmente search e social), il mercato chiude i primi due mesi del 2016 a +4,6%.

Si tratta di una crescita moderata, che comincia a consolidarsi e che non è solo dovuta ai cosiddetti colossi del web, bensì generalizzata, anche a livello di settori. Questo conferma una ripresa della fiducia nella comunicazione da parte delle aziende operanti in mercati differenti tra loro.

Relativamente ai singoli mezzi, la TV cresce a febbraio del 7,8% e chiude il bimestre a +6,3%.

Tornano in negativo i quotidiani, che a febbraio calano del 4,7%, consolidando il periodo cumulato a -1,5%. Il segno è positivo per i Periodici che chiudono il singolo mese in crescita dell’1,1% (bimestre a -4,6%).

Gli investimenti sulla radio recuperano la performance negativa del mese scorso e riprendono a crescere (+5,9%), portando a +1,8% l’incremento del periodo gennaio – febbraio.

Internet, relativamente al perimetro attualmente monitorato in dettaglio, è in crescita del 2,2% nel bimestre, grazie al +4,1% registrato nel singolo mese. Integrando il dato con le stime desk di Nielsen sull’intero mondo del web (aggiungendo dunque la porzione di mercato non monitorata in dettaglio, principalmente search e social), il mese di febbraio chiude a +6,8%.

Il mezzo cinema è in crescita del 24,6%, così come l’outdoor (+14,4%) e il transit (+9,2%); stabile invece a  -0,4% l’out of home TV.

Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 17 in crescita nel bimestre. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti: tornano a crescere i principali settori, vale a dire telecomunicazioni (+21,8) e distribuzione (+33,5%), a cui si contrappone il calo della Finanza (-14,5%). Anche alimentari (+7,1%) e farmaceutici (+5,3%) contribuiscono alla crescita

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