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Il luogo in cui si vive influisce sul modo in cui si guarda

2 minuti di lettura | Agosto 2014

Non c'è mai stato un momento in cui i consumatori statunitensi hanno avuto così tanta scelta di contenuti video come oggi. Ma anche con una miriade di opzioni - e ogni giorno ne arrivano altre online - poche aree del panorama mediatico hanno il potere di coinvolgere i consumatori come le TV locali.

Nel panorama mutevole del consumo dei media e delle abitudini dei consumatori, la natura unica dei mercati locali si distingue come un fattore di differenza importante quando si tratta di scegliere come guardare la TV. Secondo l'ultimo rapporto Nielsen Local Watch, la visione in diretta rimane il modo più popolare di guardare la televisione in prima serata, ma un numero maggiore di consumatori guarda i contenuti in time-shifted e video on-demand, poiché sono diventati più consapevoli di queste opzioni e le aziende dei media rendono disponibili più contenuti attraverso di esse.

Nei 25 principali mercati LPM (Local People Meter) misurati da Nielsen, più di un terzo di tutti gli ascolti della prima serata (34%) è determinato da contenuti spostati nel tempo che gli spettatori guardano entro sette giorni dalla messa in onda, mentre un altro 10% proviene da contenuti video on-demand.

Osservando più da vicino i profili dei singoli mercati, risulta evidente come l'unicità di ciascuna area locale giochi un ruolo importante nel plasmare le abitudini di visione dei consumatori. La visione della TV in diretta in prima serata è più comune a Pittsburgh, dove il 70% degli ascolti TV totali deriva da consumatori che guardano programmi in diretta. A Dallas, invece, meno della metà (44%) degli ascolti in prima serata proviene dalla televisione in diretta e il 47% degli ascolti è attribuito a contenuti spostati nel tempo. In effetti, Dallas è il primo mercato per la visione in time-shifted entro sette giorni, seguito da Los Angeles (45%), Houston (44%) e Phoenix (42%). All'estremo opposto si trovano Pittsburgh (19%), Philadelphia (22%) e Minneapolis (25%), dove la visione spostata nel tempo contribuisce molto meno agli ascolti della prima serata.

Anche il video-on-demand è una modalità di visione sempre più diffusa e in mercati come Seattle (14%), Boston (14%), Denver (13%) e Portland (13%), gli spettatori sono più propensi a utilizzarlo per guardare contenuti in prima serata rispetto al consumatore medio dei primi 25 mercati LPM.

La tecnologia sta influenzando anche il modo in cui guardiamo i video, in quanto crea ancora più opportunità di visione, compreso lo streaming. Le smart TV, che consentono agli utenti di trasmettere contenuti dal web direttamente sul proprio televisore, hanno ancora molta strada da fare prima di diventare mainstream come gli smartphone (72% di penetrazione nei mercati LPM) o di avvicinarsi a un punto di svolta come i tablet (41% di penetrazione nei mercati LPM), ma l'utilizzo è in crescita. Attualmente, il 12% di tutte le famiglie nei 25 mercati principali possiede una smart TV.

È interessante notare che molti dei mercati con una penetrazione di smart TV superiore alla media (San Francisco al 17%, Dallas al 16%, Los Angeles e Seattle entrambe al 14%) sono anche quelli in cui è più probabile che i consumatori spostino la visione in prima serata o utilizzino il video-on-demand, anche se le smart TV sono progettate per offrire ai consumatori più opzioni per lo streaming di contenuti. Su base annua, il possesso di smart TV è cresciuto maggiormente a Dallas (10,2%), San Francisco (8,2%), Boston (7,3%) e Orlando (7%).

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